Bedin’s Gold — Fasi lavorative della microfusione

La tecnica della microfusione a cera persa risale ai primordi della storia, duranta l’età del bronzo. Questa tecnica veniva utilizzata nel passato soprattutto per la realizzazione di statue cave di bronzo. La microfusione a cera persa infatti viene ancora oggi utilizzata nel settore della gioielleria. La Bedin’s Gold porta avanti questa storica professione offrendo servizi di microfusione con precisione e puntualità, soddisfando qualsiasi tipo di esigenza.

Le principali fasi lavorative della microfusione a cera persa possono essere riassunte in:

  1. progetto e creazione di un modello del prodotto finito;
  2. preparazione degli stampi in gomma per la produzione in serie;
  3. produzione in serie e posizionamento sull’alberello;
  4. realizzazione del calco in gesso in cui effettuare la microfusione;
  5. microfusione e successivo raffinamento.

Progetto e creazione del modello del prodotto

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Naturale punto di partenza nel processo della microfusione a cera persa consiste nella creazione di un modello su misura, basato sul prodotto che si vuole ottenere.

Per la creazione di questo modello si può partire da un modello già consegnato dal cliente—realizzato in qualunque materiale—oppure Bedin’s Gold può provvedere senza problemi a crearne uno ex novo, avendo come punto di partenza un qualsiasi disegno o progetto esecutivo.

A questo punto si può passare alla riproduzione di uno stampo in gomma o grazie all’innovativo metodo di "protofusione" che Bedin’s Gold offre ai suoi clienti andare direttamente al passaggio di montaggio degli alberini.

Preparazione stampo in gomma

Torna in cima Preparazione degli stampi in gomma

Dal modello si passa poi allo stampo in gomma. Grazie a questa “matrice” si possono ottenere tanti modelli quanti sono i prodotti effettivi da produrre.

Questa è una fase estremamente delicata, alla quale Bedin’s Gold presta una particolare attenzione: maggior cura nella lavorazione corrisponde ad un miglior risultato finale.

Produzione in serie e preparazione “alberello”

Torna in cima Produzione in serie

Grazie allo stampo in gomma, vengono quindi riprodotte delle copie del primo modello realizzato. Una volta assodata la perfetta riproduzione dello stesso, queste vengono montate intorno ad un’anima in cera, fino a costruire una sorta di piccolo “alberello” o “grappolo”.

Realizzazione stampi in gesso per microfusione

Torna in cima Calco in gesso per microfusioni

Una volta montati gli “alberelli”, essi vengono inseriti in appositi contenitori nei quali verrà successivamente versata una colata di acqua e gesso, in modo da ottenere uno stampo in cui effettuare la microfusione.

Dopo la solidificazione del gesso, questi stampi vengono posizionati in un apposito forno dedicato alla scolatura della cera e in seguito di ricottura del gesso. Questo processo permetterà quindi di ottenere un calco negativo dell’“alberello” precedentemente realizzato in cera.

Fusione e raffinamento

Torna in cima Microfusioni a cera persa

Dopo la cottura dello stampo in gesso si passa all’effettiva fusione tramite una colata di metallo all’interno della cavità lasciata libera dall’“alberello” in cera sullo stampo in gesso.

Una volta colato il metallo, e raffreddato lo stampo, si passa al lavaggio dello stesso tramite un potente getto d’acqua per “liberare” l’“alberello” dal gesso.

Una volta ottenuto il grappolo in metallo si passa alla fase di troncatura dove i singoli pezzi microfusi verranno privati dei canali di alimentazione (precedentemente utilizzati per la colatura del metallo nello stampo), per poi subire la successiva e definitiva operazione di sbavatura e rifinitura.

Raffinamento della fusione